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Il monaco GESHE LA

INCONTRO CON IL VENERABILE GESHE LA:

LE EMOZIONI AFFLITTIVE

Domenica 14 ottobre la Siskj ha ospitato il Venerabile Geshe La, un monaco buddhista che collabora da tempo con il Maestro Surano nella divulgazione del pensiero spirituale applicato sia alla pratica sportiva sia alla vita quotidiana.
Ogni essere umano aspira alla felicità e rifugge la sofferenza e a tale livello fondamentale religioni, razze, culture e lingue non fanno differenza.

Ogni religione, in virtù di un lungo sviluppo storico che ha implicato le esperienze di moltissime generazioni, ha una sua propria bellezza, una sua logica e unicità. Gli insegnamenti di Geshe La non sono strettamente legati al buddhismo ma spaziano e vanno oltre il concetto religioso: condividono profonde esperienze comuni e riconoscono le qualità spirituali che ogni essere sta cercando di coltivare seguendo la propria fede.

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Venerabile Geshe La


L’insegnamento che ha voluto donarci riguarda la rabbia (o ira) che rappresenta uno dei “tre veleni” fondamentali della mente insieme a desiderio ( o attaccamento) e ignoranza (o illusione). Sono le tre emozioni afflittive che animano e condizionano la mente abituale e moltiplicano numerosi e altri stai mentali come orgoglio, avidità e gelosia. Quando l’emozione afflittiva o perturbatrice della rabbia comincia a manifestarsi genera dei cambiamenti nella nostra espressione, nel viso, nella voce, nel colorito, cambia l’umore e modifica il modo di pensare e l’impulso all’azione. Si perde il controllo della situazione. A livelli più sottili ci sentiamo protetti dalla rabbia, sembra che ci dia una sorta di forza anche se sembriamo più deboli del nostro assalitore. La rabbia causa gravi danni a livello fisico, mentale, spirituale e sociale: quando esplode tutte le nostre buone qualità svaniscono in un attimo. Turba la nostra pace mentale e quella di tutti coloro che ci circondano. Crea conflitti e infelicità ed ha il potere di ostacolare i progressi nella nostra vita. Fa emergere comportamenti fisici e verbali osceni che in situazioni normali sarebbero troppo imbarazzanti da adottare. Sopraffatti dalla rabbia si potrebbe arrivare ad uccidere qualcuno. Queste azioni negative lasciano forti impronte nella mente che possono portarci alla rinascita in una forma miserabile dell’esistenza.

Abbiamo la tendenza a reagire in maniera irrazionale agli eventi e alle circostanze che incontriamo nella nostra vita. Quando qualcosa ci turba tendiamo ad accusare gli altri. Dovremmo analizzare il problema a mente fredda e serena, invece di reagire immediatamente; dovremmo calmarci e chiederci qual’è la causa reale della nostra rabbia. Ci priva della capacità di discernimento. Se veniamo danneggiati, la rabbia non ci ripaga di quanto abbiamo subito e a breve termine non serve a nulla. Deludiamo chi amiamo e rifiutiamo i doni. Non porta mai pace e felicità. Nessuno è tranquillo e felice mentre è arrabbiato. La rabbia è un’emozione afflittiva che porta risultati negativi, è perturbatrice e distruttiva. Se avvertiamo che qualcosa di sgradevole sta per capitarci, ma è possibile evitarlo, non c’è bisogno di turbarsi: facciamo semplicemente ciò che va fatto per evitarlo. Viceversa se non si può fare nulla, anche in questo caso arrabbiarsi non porta a niente, non c’è nessun vantaggio; cadendo in preda alla paura, all’ansia e alla preoccupazione si peggiora soltanto la situazione.L’antidoto in grado di  trasformare questa emozione perturbatrice in uno stato mentale positivo consiste nella pratica della pazienza. Riflettendo a livello molto profondo scopriremo che potremmo anche provare gratitudine nei confronti di coloro che hanno provocato in noi la rabbia perchè ci forniscono la rara occasione di mettere alla prova la nostra pratica della pazienza, in altre parole, di mettere alla prova la nostra forza interiore. La pazienza è estremamente importante e può essere sviluppata solo in presenza di un ostacolo.

Attuando questa virtù, questa calma mentale, anche l’ambiente che ci circonda diventerà pacifico e calmo. Un’esistenza condotta con umiltà, libera dalle emozioni afflittive e tesa al bene fisico degli esseri senzienti è la condizione migliore di vita che possa condurci alla realizzazione dei nostri obiettivi. Se siamo in grado di trasformare le avversità in elementi del sentiero spirituale, gli ostacoli diventeranno condizioni favorevoli alla nostra pratica. La pazienza è la capacità di sopportare mediante la fiducia, la compassione e la meditazione, tutte le sofferenze e le avversità che possiamo incontrare nella vita qualunque sia la loro causa. Sviluppando questa virtù e addestrando la mente attraverso la meditazione è possibile modificare il nostro modo di vivere e affrontare le situazioni.

Prima di praticare la meditazione è utile eliminare dal corpo le correnti di energia controproducenti chiamate “lung” o “venti” attraverso una serie di nove inspirazioni e di altrettanti espirazioni che contribuiscono a liberarci da impulsi alla bramosia, alla rabbia o all’odio. Concentrare completamente la mente sul respiro, in questo caso, scioglie i pensieri negativi e facilita la concentrazione della mente. Un utile oggetto di meditazione per ogni tipo di personalità è l’immagine di uno dei cinque Dhyani Buddha, quali simbolo di purificazione, dal momento che concentrarsi su di essa impregna la mente di qualità virtuose.

I cinque Dhyani Buddha ( o Buddha della meditazione) presiedono i cinque elementi, le cinque direzioni, i cinque chakra, i cinque colori e le cinque saggezze.

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